SAF – T. La Romania ha introdotto questo strumento a decorrere dal 01/01/2022

gennaio 25, 2022

SAF – T è un concetto di espressione anglo-sassone e che ha il significato di Standard Audit File for Tax.

E’ uno strumento fondamentalmente software introdotto nel 2005 dall’OCSE con l’obiettivo di fornire all’amministrazione finanziaria e agli organi revisori di ciascun paese degli elementi che vadano oltre quelli che sono le normali dichiarazioni fiscali presentate.

Nel corso di tutti questi anni dal 2005 in poi, onestamente è stato un susseguirsi di modifiche e di continui rinvii da parte dei singoli Stati che hanno intrapreso la strada di utilizzare questo strumento.

In realtà i Paesi che utilizzano il SAF-T oggi sono 9, e quindi: Portogallo, Lussemburgo, Francia, Austria, Polonia, Lituania, Norvegia, Romania, Ungheria.

La Romania ha introdotto questo strumento a decorrere dal 01/01/2022.

SAFT – T: guarda il video di approfondimento a cura del Dr. Claudio Pucci

La difficoltà vera di questo strumento che, di per sè potrebbe avere anche un senso, è che ogni paese ha una libertà nel determinare la sequenza dei dati da richiedere legati ai tracciati informatici, e quindi è chiaro che alla fine, i files predisposti dal tracciato autorizzato da ciascun Paese sarà difficilmente comparabile con quello di altri paesi.

La contraddizione nell’utilizzo di questo strumento è che questo doveva servire per eliminare alcune dichiarazioni che, in sostanza riportano gli stessi dati, ad esempio la dichiarazione annuale dell’IVA, e quindi un semplice duplicato di adempimenti.

Quindi non possiamo che criticare questo ulteriore adempimento, questo “fardello” a carico delle imprese, che si troveranno non soltanto a dover impostare la loro contabilità in modalità chiaramente diversa, con maggiore attenzione al piano dei conti nazionale, ma avranno anche la necessità di investire, di spendere soldi, per poter adeguare gli strumenti informatici.

Quello che viene da domandarci è se sia  effettivamente utile dotare Paesi, che magari hanno già difficoltà a mettere in atto sistemi di controllo efficienti con gli strumenti già a disposizione, di strumenti ancora più sofisticati. In sostanza, si dà una Ferrari in mano a chi a malapena sa guidare una Fiat 500.

La dichiarazione che andrà a raccogliere i files del SAF-T in Romania è stata denominata D406, dichiarazione che dovrà essere presentata esclusivamente in formato elettronico e con termini  diversificati, mensile o trimestrale, a seconda del soggetto che ne è obbligato, con scadenza successiva a quella della dichiarazione periodica che viene presentata e nei 30 giorni successivi.

Vero è che sono stati concessi dei periodi cosiddetti di grazia, nel senso che non saranno sottoposti a sanzione eventuali ritardi nei primi mesi di applicazione di questa normativa.

La presentazione di questo modello D406 con i file allegati è diventata obbligatoria dal 01/01/2022 per tutti quei contribuenti che sono considerati da ANAF Romania come grandi contribuenti e per i quali esiste già un elenco e quindi sono già individuati.

I contribuenti che sono classificati invece come medi contribuenti alla data del 31/12/2021, avranno l’obbligo di presentare il D406 con il 01/01/2023, data di riferimento di partenza dell’obbligo.

Per i contribuenti che sono classificati come piccoli contribuenti alla data del 31/12/2021, l’obbligo di presentare la dichiarazione con i file allegati decorre dal 01/01/2025.

Per tutti quei contribuenti nuovi registrati dopo la data di riferimento l’obbligo decorre dalla data di effettiva registrazione e il primo deposito avverrà l’ultimo giorno del mese successivo al periodo di riferimento.

Chi sono i soggetti obbligati a questi adempimenti? Praticamente tutti o quasi tutti, partendo con tutti i tipi di società, alle organizzazioni, anche quelle pubbliche, alle persone giuridiche straniere, alle associazioni con scopo o senza scopo patrimoniale. In definitiva facciamo prima a dire chi ne è escluso e quindi: le persone fisiche autorizzate, le imprese individuali, le imprese familiari, le persone che svolgono attività a scopo di lucro, le associazioni familiari, gli studi legali professionali a responsabilità limitata, le associazioni notarili, gli studi professionali di curatori fallimentari. Questo è l’elenco di coloro che non sono obbligati a presentare questa dichiarazione.

Il modello di dichiarazione è diviso in sezioni: praticamente nel modello sono 4 sezioni: A, B, C e D comprese anche quella relativa alla firma e al numero di identificazione.

Per quanto riguarda la sezione A, e quindi la sezione di testa (Header), questa contiene quelle informazioni generali sul file, compreso anche il nome del software da cui viene prodotto questo file e la società che presenta il modello SAF-T.

La seconda sezione contiene tutti i dati relativi ai files richiesti. Iniziando dal master-file per i dati che vengono presi direttamente dai registri IVA e quindi fatture di acquisto e  fatture emesse, dai prodotti, dallo stock, e dai beni dell’attivo. In questa sezione Master ci sono poi delle sotto-sezioni: c’è una sezione di conti del registro-giornale che contiene tutte le informazioni relative ai conti che risultano nelle registrazioni a libro-giornale. Ci sono i conti analitici utilizzati per registrare le transazioni all’interno del sistema contabile secondo il piano dei conti utilizzato in Romania. In sostanza abbiamo tutte le informazioni analitiche sui saldi, sia a debito che a credito. C’è un file che contiene tutte le informazioni anagrafiche relative ai clienti e le relative movimentazioni, con i saldi sia iniziali che finali. C’è il file dei fornitori, dove vengono riportate invece tutte le notizie relative ai fornitori. Troviamo poi un’altra sezione, che si chiama “Tabella delle tasse”, che praticamente contiene delle informazioni specifiche relative al contribuente per identificare tutti i suoi dati agganciati alle tasse a cui esso è sottoposto. C’è una sotto-sezione delle unità di misura, dove praticamente tutte le scorte vengono convertite nelle unità di misura che sono inserite già nello tabella SAF-T. C’è una sotto-sezione della tabella che contiene i files di dettaglio della struttura dei centri di costo utilizzata dal contribuente che presenta il modello. C’è il file relativo ai movimenti dello stock che, essendo parte integrante dello schema SAF-T, andrà a contenere tutti i movimenti di entrata e di uscita dello stock. C’è una sotto-sezione dedicata ai prodotti, dove vengono estrapolati tutti i prodotti di beni o servizi, con il codice del prodotto, la descrizione, l’unità di misura, la classificazione tariffaria e il metodo di valutazione. Poi abbiamo anche lo stock fisico, che contiene i dettagli sulle scorte di magazzino: l’identificativo del magazzino dove si tengono le merci, il codice di identificazione dei prodotti, la classificazione tariffaria, e i dettagli all’inizio e alla fine del periodo di riferimento, con il relativo valore. C’è una sotto-sezione poi dove vengono identificati i proprietari dello stock, e infine il master file chiude con una sottosezione che riguarda gli attivi. In sostanza gli assets, con l’identificazione del bene, il conto analitico dove il bene é registrato, la descrizione, il fornitore e la data di acquisizione, la valorizzazione e tutti quei dati che in definitiva sono tipici dei beni ammortizzabili, ivi compreso la metodologia di ammortamento ed i valori di ammortamento effettuato nei singoli periodi.

Dopo la sezione MASTER troviamo quella relativa alle registrazioni sul giornale, e quindi un file che conterrà esclusivamente tutte le movimentazioni di registrazione, tutti gli inserimenti in contabilità che sono a “libro giornale”.

Ci sovviene quindi quanto enorme sarà, per alcune aziende, la mole dei dati da allegare. Tanto è vero che il D406 non può contenere più di un tot di Kbites, per cui in molte realtà aziendali, dovranno essere trasmessi più modelli frazionati, “spezzettati” in più files. Da immaginare quindi, l’impegno e il tempo necessario per questo adempimento.

L’ultima sezione riguarda la sorgente dei documenti, e contiene tutte le informazioni sui documenti di origine, come le fatture di vendita e di acquisto, i pagamenti, i documenti per la movimentazione del magazzino, i documenti per le transazioni dei beni. Questa sezione ha delle sotto-sezioni che sono: le fatture di vendita, con le informazioni su tutte le fatture di vendita nella loro analiticità, quindi il nome del Cliente, il totale delle fatture, le informazioni su Cliente, la data, il termine di pagamento, le righe di ogni singola fattura, e così via. Abbiamo poi la sotto-sezione delle fatture di acquisto, che contiene le analoghe informazioni per tutte le fatture di acquisto, e quindi per i fornitori. Abbiamo la sotto-sezione dei pagamenti dove vengono inseriti tutti i dettagli dei pagamenti con gli identificativi della transazione. Abbiamo la sottosezione per la movimentazione merci, e quindi la movimentazione che è stata fatta nel magazzino merci in ogni singolo periodo, con tutti i dati relativi alla codifica dei movimenti, il documento di riferimento e così via. Le transazioni dell’attivo sono poi l’ultima sotto-sezione della parte documentale devono essere estrapolate tutte le informazioni che riguardano gli assets, cioè i beni dell’attivo, strumentali e anche non-strumentali, con la descrizione, il fornitore, il costo di acquisizione, il valore contabile della transazione e così via.

A questo punto ci domandiamo, in fine, se sarà utile questo strumento, ma noi vogliamo andare anche oltre e chiedersi che qualità di dati ne usciranno dalle analisi dell’amministrazione finanziaria, perché onestamente vediamo grandi difficoltà estrapolare dei dati che siano del tutto credibili, nel senso che ci domandiamo se per caso ne possono uscire elementi travisati che magari potranno innescare attività ispettive quando non esiste il movente.

Per fortuna pare che almeno in questa prima fase ANAF romena non chiederà tutti questi elementi all’interno del D406, ma alcuni verranno chiesti solo in caso di ispezione, per poter anticipatamente verificare i dati utili alla stessa.

Lo possiamo definire un “libro dei sogni” che però non fa fare dei sogni, anzi, crea degli incubi per gli imprenditori e per quelle persone che, dedicate all’amministrazione delle aziende, si troveranno in enorme difficoltà e con un costo non indifferente.

Siamo a disposizione per ogni informazione necessaria per portare a termine questo adempimento cervellotico.