ROMANIA FRA LUCI ED OMBRE:

novembre 4, 2016

il rapporto annuale Doing Business della Banca Mondiale: Avviare un’impresa in Romania è diventato più difficile, ma sono migliorate le condizioni per il pagamento delle tasse
Secondo il rapporto Doing Business della Banca Mondiale per l’anno 2017, avviare un business in Romania sarà più difficile per via degli adempimenti burocratici per la registrazione dell’impresa ai fini IVA, però si menzionano anche gli importanti progressi per quanto riguarda le agevolazioni nel pagamento delle tasse.
La Banca mondiale considera che un ambiente favorevole per gli imprenditori porta dei benefici a tutti. Da una parte ci sono quelli che hanno idee negli affari e gli si offre l’opportunità di svilupparle, dall’altra parte tutti i cittadini che beneficiano dei riflessi positivi sul mercato del lavoro, facilitando così le assunzioni ma anche l’aumento degli stipendi.
La classifica Doing Business prende in considerazione la facilità con cui si può svolgere un’attività commerciale e analizza vari criteri, come “Avviare un’impresa”, “Ottenere le autorizzazioni”, “Accesso al finanziamento”, “Fiscalità”, “Accesso ai mercati”, “Le procedure di insolvenza”, ecc. La classifica si riferisce alle piccole e medie imprese che si trovano nel loro secondo anno di attività economica.
Di un totale di 190 Paesi, la Romania è salita di una posizione nella classifica della Banca Mondiale, dalla posizione 37 occupata nell’anno precedente alla posizione 36.
Al capitolo “Avviare un’impresa” la Romania ha perso 11 posizioni rispetto all’anno scorso. Il rapporto specifica che questa discesa è dovuta all’aumento del tempo necessario per la registrazione ai fini IVA. Secondo il rapporto della Banca Mondiale, la durata media è salita a 12 giorni, rispetto a 8 giorni dell’anno scorso.
Allo stesso tempo, la Romania ha perso altre due posizioni alla categoria “Proteggere gli interessi degli azionari minoritari” e una posizione alle categorie “Registrazione della proprietà” e “Risoluzione delle insolvenze”.
E’ salita invece di 4 posti al capitolo “Pagamento delle tasse” e si mantiene sulla stessa posizione per “Autorizzazioni edilizie”, “Commercio”, e “Solidità dei contratti”.
“Pagamento delle tasse fa riferimento al numero di pagamenti annuali (14), il tempo necessario per eseguirli (161 ore), il percentuale totale della tassazione sull’utile, le dichiarazioni fiscali ulteriori, il tempo necessario per un rimborso IVA, il tempo impiegato per ottenere il rimborso IVA, il tempo necessario per un’ispezione fiscale riguardante l’imposta sull’utile. La spiegazione per la salita nella classifica al capitolo “Pagamento delle tasse” deriva dal fatto che l’aliquota dei contributi sociali dovuti dalle imprese è diminuita di 5 punti percentuali.
Nella classifica, la Romania si trova dietro ad altri stati est-europei come Polonia (24), la Repubblica Ceca (27), Slovenia (30), Slovacchia (33) e davanti alla Bulgaria (39) e Ungheria (41).
Nella stessa classifica a livello mondiale il podio è occupato dalla Nuova Zelanda, Singapore e Danimarca.

REGIME AGEVOLATO PER LE BRANCH EXEMPTION… FINALMENTE!!!

novembre 4, 2016

Con il decreto internazionalizzazione è stato introdotto il regime di esenzione dalla tassazione degli utili delle sedi estere di imprese residenti in Italia.

Nello specifico:

• Una volta scelta l’opzione per l’applicazione della branch exemption (ovvero questo nuovo regime di esenzione), i redditi della branch di imprese residenti in Italia sono tassati ESCLUSIVAMENTE nel Paese estero in base al reddito prodotto in quel paese.

Da ciò deriva che:

• Le imprese senza opzione per la branch exemption avranno gli utili tassabili e le perdite deducibili, secondo la normativa fiscale domestica.

• Le imprese con opzione per la branch exemption avranno gli utili esenti e le perdite indeducibili.

Il “decreto internazionalizzazione” stabilisce anche l’irrevocabilità di questa nuova opzione, ovvero:

• Una volta scelta l’opzione per la branch exemption, il regime di tassazione ordinario NON è più applicabile

• Tuttavia, l’opzione si può estinguere nei seguenti casi:

o La branch estera venga dismessa;

o Il soggetto che ha originariamente scelto quest’opzione si estingua

o La branch venga ceduta ad un soggetto che non ha optato per la branch exemption

Con certezza, aldilà della esenzione in sé e per sé, questa novità costituirà attrazione per l’imprenditore italiano razionalizzando l’iter della internazionalizzazione d’impresa, ed evitando il numeroso contenzioso con il fisco.

La riflessione da fare sarà quindi:

• Costituzione di “newco” estera o branch?

Lasciamo riflettere gli interessati e restiamo a disposizione per rispondere alle perplessità…………… crediamo numerose.